SCIAMANISMO

SCIAMANISMO

In origine, come suggeriscono gli etnologi, lo sciamanismo sarebbe originario delle regioni artiche. Il suo nucleo continentale più antico si trova nella parte nord della Siberia. Sembra che in seguito si sia esteso al largo del circolo polare nel nord dell’Asia e dell’Europa. Tuttavia lo Sciamanismo, in quanto sistema di relazione con la Natura e con gli Antenati, appartiene anche agli Amerindi, agli Australiani e a numerosi popoli africani.
Lo sciamanismo costituisce in verità la spiritualità dei popoli cacciatori-raccoglitori, qualunque sia il loro nucleo di origine. A questo titolo esso è probabilmente il sistema spirituale e magico più antico.

IL RUOLO DELLO SCIAMANO

Lo sciamano costituisce il legame tra la natura selvaggia, da cui trae la sua energia singolare, e la collettività umana per la quale officia. Al livello più alto, egli diventa un uomo-uccello-tuono, il buffone sacro, il cui comportamento ribaltato dimostra che il contatto con il trascendente comporta regole non lineari, non razionali. La follia sacra di cui è investito gli permette di stabilire il contatto con le forze dello spirito, dell’anima e della luce al suo livello più alto. Lo sciamano libera allora la collettività dai suoi squilibri e dalle sue nevrosi.

LA NATUROFOSFENOLOGIA o NATUROFENOLOGIA

Benché l’uomo evolva in seno ad un universo che si vuole logico e razionale, evolutivo e confortevole, domestico e visibile, non deve tuttavia distaccarsi dalla Natura e dalle sue energie, dal selvaggio e dall’invisibile, perché questi due insiemi costituiscono il noto e l’ignoto, le radici e i rami dell’albero della compiutezza.
Il Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatore francese, ha messo a punto un metodo di sviluppo dell’energia personale basato sull’utilizzo sistematico dei fosfeni. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive, cioè quelle che non sono direttamente generate dalla luce che stimola la retina.
Il Fosfenismo, metodo pedagogico e strumento di sviluppo individuale, ci dà struttura e radici; l’utilizzo delle luci naturali e dei ritmi della Natura, o Naturofenologia, sviluppa in noi i rami dell’invisibile che, con il loro fogliame, raggiungono il sacro.
La realizzazione spirituale, o accesso al trascendente, è la risultante dell’armoniosa mescolanza tra i nostri pensieri e l’energia della Natura. L’iniziato deve dunque attuare il suo lavoro su due fronti, imparare a pensare in termini di luce e mantenere per tutta la vita un rapporto affidabile, un collegamento con la Natura, in modo da stimolare l’insieme dei suoi feni (sensi interiori).
A poco a poco il mixaggio tra pensiero e fene darà i suoi frutti, conducendo l’iniziato sulla soglia dello straordinario e del sacro.

L’ENERGIA DEGLI ELEMENTALI

L’energia degli elementali, come quella delle forze della natura e dell’universo, è costituita da una sostanza analoga a quella del bagliore diffuso (ultima fase del fosfene) descritto dal Dottor LEFEBURE. In questo modo la perfetta conoscenza del nostro sistema fenico ci aiuterà a capire i processi organizzativi del nostro pensiero e della nostra energia per collegarci all’anima della Terra, all’universo e agli esseri di luce.

L’ESTRAZIONE DELL’ENERGIA

Proiettare la propria energia, i propri ritmi cerebrali sugli elementi permette di estrarre la loro energia. Le forme che appaiono provengono dal nostro inconscio.

L’iniziato che proietta il suo fosfene su una luce naturale o sui ritmi della natura realizza una mescolanza tra i suoi feni e il suo pensiero da un lato, e gli elementi sottili della natura dall’altro. Così si crea un’energia ricca, propizia all’apparizione di esseri energetici: fate, folletti, elfi, salamandre, ondine e altri prodigi…

«Per quanto appartenenti al mondo intangibile, questi esseri hanno origine da pratiche specifiche in cui diversi mixaggi si mescolano con i nostri elementi fenici. E la percezione soggettiva della natura è tanto reale e fantastica quanto i sogni che possiamo fare ogni notte, e, per convincersi di questa realtà, non c’è che da armarsi di pazienza e di tenacia. In linea generale, possiamo dire che le forze della natura e degli elementi non hanno un linguaggio preciso ma reagiscono alle nostre vibrazioni più sottili, e le nostre emozioni sono qui per dare loro vita.» (Daniel Stiennon).

Entro certi limiti, possiamo dare diverse forme a questa energia. La visione di personaggi tra gli alberi, tra le nuvole, le macchie…non è che l’inizio dell’estrazione energetica di un elemento, quindi del suo sdoppiamento magnetico. Alcuni sciamani che eccellevano in questa arte, avevano il potere di modellare paesaggi e foreste secondo un aspetto assoggettato alle forme-pensiero provenienti dal loro subconscio. A causa della potenza energetica dei ritmi indotti, le suggestioni di paesaggio diventavano così espressive e le forme-pensiero sembravano così reali che gli spettatori venivano sommersi dall’incanto o dalla paura a seconda del desiderio dello stregone.

L’ARMONIA CON LA NATURA

L’armonia con la natura e con gli animali si stabilisce principalmente nel luogo dove lo sciamano vive. Spesso egli deve meditare per lungo tempo in un luogo per impregnarsene e, reciprocamente, per impregnarlo del suo fluido. Le energie dello sciamano interagiscono con le energie naturali al punto da fargli cogliere lo spirito delle cose. E l’uccello come il sasso gli riveleranno il presagio e l’informazione che il suo cuore attende.

LA VOLONTA’

La volontà è il principio che ci collega all’energia planetaria, all’anima vibratoria della nostra Madre Terra, la corda d’argento degli antichi. La volontà trae le sue radici dal vortice energetico che i Giapponesi chiamano Hara – che significa «ventre» o «centro di gravità».
E’ il centro di Hara, il nostro centro di gravità, che ci permette di radicarci solidamente in questo mondo. Esso è nello stesso tempo l’interfaccia grazie alla quale comunichiamo con le energie sottili che ci circondano, ci guariscono e ci guidano.

E’ con la propria volontà che l’iniziato si nutre degli elementi sottili, delle energie che compongono la Terra, frutti meravigliosi la cui natura è l’etere. Lo sciamano armonizza le sue energie interiori con il suo ecosistema. Estende il suo doppio grazie alla potenza della sua volontà fino a quando ingloba il luogo in cui vive nel suo corpo eterico, e il pianeta intero nel suo corpo astrale.

Dal sito: http://www.naturophenologie.net

Exercice de naturophénologie

Trouvez un lieu naturel qui vous inspire.
Choisissez un élément naturel auquel vous voulez vous relier (un arbre, une fleur, un nuage, un rocher…).
Faites un phosphène en fixant le soleil à travers un morceau d’étoffe. Les fixations ne doivent pas excéder deux secondes.
Visualisez une corde de lumière reliant votre centre du Hara à l’élément choisi.
Ce qui, au départ, est un effort d’imagination va devenir une sensation. Il convient alors de se concentrer sur celle-ci.
Au bout de quelques essais au même endroit, avec le même élément, vous obtiendrez une forme de reliance avec cet élément, engendrant des expériences qui seront le fruit de cette union.