NOSTRADAMUS E FOSFENISMO

NOSTRADAMUS

Le profezie di Nostradamus (1503-1566) hanno fatto consumare fiumi di inchiostro. La loro interpretazione porta sempre a confusione e sembra sempre più una perdita di tempo. Nondimeno, le Centurie (compilazione delle profezie di Nostradamus) comportano dei passaggi interessanti che descrivono il metodo che utilizzava per produrre le visioni, visioni percepite da lui stesso, ma che egli rese percepibili anche a Caterina de Medici, su richiesta della regina.

Noi studieremo le indicazioni fornite da Nostradamus alla luce delle scoperte del Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatore francese. Questi ha messo a punto un metodo di sviluppo personale basato sull’utilizzo sistematico dei fosfeni: il Fosfenismo. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive, cioè quelle che non sono direttamente provocate dalla luce che stimola la retina. Le scoperte in fisiologia cerebrale del Dottor LEFEBURE permettono di capire i meccanismi cerebrali responsabili dei fenomeni di veggenza e di riprodurli a volontà.

Nostradamus scriveva le sue profezie durante la notte nella sua casa di Salon-de-Provence, alla luce di una candela, spesso di fronte ad uno specchio argentato o ad una sfera di cristallo. Faceva così un fosfene con una luce polarizzata. Altre volte, fissava il riflesso della luna su un vassoio d’argento, anche questa luce polarizzata.
Ogni luce riflessa da una superficie è polarizzata. La luce polarizzata sviluppa l’intuizione e, se si pratica regolarmente, la veggenza. Non ci si dice forse che la luna ispira i poeti? Si, ma a condizione di fissarla. Vedere la tecnica completa nel libro del Dr LEFEBURE: «La chiave delle manifestazioni sovrannaturali».

La tecnica di Nostradamus (utilizzo dei fosfeni) è di un’efficacia straordinaria ed è completamente occultata da un’accozzaglia di elementi che fanno sì che solo i fosfenisti possano comprendere il significato della sua pratica.

Quando Caterina de Medici chiese a Nostradamus di farle una veggenza per sapere quanto tempo avrebbero regnato i suoi eredi, pose come condizione di avere essa stessa tale visione. Il veggente si addestrò allora a lungo fissando il riflesso della luna su un vassoio d’argento. Quando, un mese dopo, si sentì pronto a rispondere a questa richiesta, dovette fare uno sforzo mentale affinché la regina percepisse dei personaggi quando girava intorno al vassoio, mentre il numero di giri corrispondeva al numero di anni di regno dei suoi figli.

Questa visione si produsse all’interno di una nube. E’ evidente che Nostradamus non ha potuto beneficiare di condizioni tali da poter fissare il riflesso della luna ogni sera. Gli era ben più facile fissare il riflesso del sole durante la giornata, se non il sole stesso, o il riflesso del cielo quando Elio faceva difetto. La sera poteva anche utilizzare la fiamma delle candele o, meglio ancora, il fuoco del suo caminetto.

Quando si riporta questa storia, si sentono di solito parecchi commenti sull’importanza dei segni astrologici che decoravano il vassoio d’argento. Ma era normale che un oggetto che apparteneva ad un astrologo di fama portasse una decorazione che costituiva un marchio di riconoscimento della sua qualifica ; così come gli stemmi erano un segno di riconoscimento dei cavalieri e dei signori.

Anche qui, nessuno prima del Dottor LEFEBURE aveva mai manifestato interesse in questa «tradizione», che vuole che Nostradamus avesse fissato il riflesso della luna su un vassoio d’argento. Se si è tanto insistito sulla decorazione, con tutto il simbolismo e l’interpretazione che questo implica, è a causa della completa ignoranza da parte dei commentatori; cosa che ha avuto l’effetto di circondare di mistero un personaggio che ha tuttavia sempre spiegato come procedeva. In effetti, sin dalla prima quartina delle Centurie, Michel de Notre-Dame descrive la tecnica che utilizzava per innescare le sue visioni.

I simboli astrologici e l’aspetto «lunare» (che per deformazione è associato alla stregoneria) delle pratiche di Nostradamus hanno avuto l’effetto di nascondere l’essenziale e di confondere le menti verso pretese considerazioni occulte. Sotto l’apparenza di una misteriosa operazione realizzata con la complicità di Selene (termine greco per «luna»), ritorna senza tregua una stessa costante nelle veggenze di Nostradamus: la fissazione di una sorgente luminosa diretta o indiretta, quindi l’utilizzo dei fosfeni.

Riassumendo, perché speculare tanto sulle Centurie di Nostradamus? Se tutti i libri scritti su di lui fossero stati incentrati sulla sua pratica dei fosfeni, l’umanità avrebbe forse potuto evolvere diversamente.

Esercizio: Sviluppo della chiaroveggenza: Concentrazione su un dettaglio del caos visivo.
Si chiamano così i piccoli bagliori che continuano a danzare davanti agli occhi, anche se si è al buio da molto tempo.

In una stanza in penombra, coprite gli occhi con la mascherina oculare per creare le condizioni ottimali di oscurità.

Osservate il vostro caos visivo.

Portate la vostra attenzione su uno di questi bagliori, poi, appena è scomparso, su un altro, e così via, sempre al centro del campo visivo.

Dopo quattro o cinque minuti di questo esercizio, apparirà una luminosità più estesa intorno alla zona sulla quale vi siete concentrati. Questa luminosità è la terza fase del fosfene: il bagliore diffuso, che avete prodotto senza illuminazione con questo esercizio.

Se all’interno di questo bagliore ricercate dei nuovi dettagli, il bagliore non smetterà di precisarsi. Al contrario, se lasciate che la vostra attenzione si estenda a tutta la massa luminosa, essa si smorzerà.

Continuando a «cacciare il dettaglio», si verifica all’interno di questa luminosità un’agitazione, che può manifestarsi come un vortice o come dei lampi simili ai lampi dei temporali.

Prendete allora un dettaglio di questa agitazione, ad esempio l’angolo di un lampo. Ricentratevi sempre su un dettaglio.

Dopo qualche tempo di pratica, la nube si trasformerà improvvisamente in visione.

Le visioni che sorgono con questo processo possono essere profetiche: in questo caso, si realizzano qualche giorno più tardi.

Quando sopravviene una visione, se portate la vostra attenzione sull’insieme, il processo si interrompe. Se al contrario, fissate la mente su un dettaglio, generalmente sorge un’altra visione e potrete così avviare un vero film interiore…